Il Segreto del Bosco Vecchio

Un racconto musicale ispirato al romanzo di Dino Buzzati
Musica di Francesco Rossi
Liriche di Massimo Cadamuro

Gli uomini della nostra età sembra abbiano perduto la dimensione incantata dell’esistenza, quei vincoli atavici che li hanno legati per generazioni alle forme più spirituali della vita e che pervengono loro dal respiro stesso della Terra e rappresentano il mistero dell’esistenza. Eppure la nostra è anche la generazione che più di ogni altra ha saputo o cerca di salvaguardare gli equilibri interni del pianeta, persegue la ricerca di ciò che sembra lontano nel tempo, dispera nel momento in cui emerge inquieto lo spettro dell’annullamento: teme più di tutte le altre ogni forma di distruzione perché sa che potrebbe essere arrivata, forse, l’ultima occasione di redenzione.
Ambientato in un imprecisato paesaggio dolomitico, il racconto venne scritto dal bellunese Buzzati nel primo dopoguerra, quando gli echi di quella immane catastrofe non solo non si erano spenti, ma venivano altresì alimentati dalla retorica dell’epoca. Esso si pone in continuità con un mondo di pace e di serenità che sembra dimenticato, il disorientamento dei protagonisti è palpabile: il giovane Benvenuto è costretto ad abbandonare il mondo fantastico quando, crescendo, deve confrontarsi con la dura realtà dell’età adulta; per converso il vecchio Sebastiano, colonnello dell’esercito in pensione, riscopre il contatto con la natura e l’altruismo fino al sacrificio.
Lo stormire delle piante centenarie e i richiami evocativi degli abitanti del bosco da sempre hanno ispirato gli artisti a confrontarsi con la Natura e i suoi misteri, a ritrovarsi in essi e a inseguirne l’intima essenza. La musica suggerisce delicate affinità che spaziano dal quadro paesaggistico, soffuso di luci e di ombre, alla metafisica ricerca della propria origine e della propria identità, i colori della foresta si trasfigurano nelle sonorità dell’orchestra e delle voci.
Con questo intento vengono scelti e commentati alcuni brani del celebre racconto di Dino Buzzati, alternando alla lettura espressiva la suggestione della colonna sonora che ne sottolinea i nuclei tematici principali e la corrispondenza al profondo significato della fiaba:  La promessa del vento Matteo al colonnello Procolo (un video a cura di Tommaso Paitowsky) .

Ascolta:
ETERNI COMPLIMENTI – poesia, e morte, della gazza guardiana
S’ADDORMENTA E SI RISVEGLIA – Il Bernardi racconta al colonnello Procolo la leggenda del brigante Giaco.
LA PROMESSA DEL VENTO – Matteo, appena liberato, giura obbedienza al colonnello Procolo.
I RACCONTI DEL VENTO (assolo di flauto traverso) – Le prove del Vento Matteo prima del concerto del solstizio d’estate 

I RACCONTI DEL VENTO (versione midi)


Organico:
Personaggi: voce recitante; UNA BREZZA DELLA VALLE (m. soprano), LA GAZZA GUARDIANA (m. soprano), BENVENUTO (contralto), IL VENTO MATTEO (baritono, tenore, soprano), L’OMBRA DEL COLONNELLO (basso).
Coro polifonico a voci dispari
Flauto traverso
Orchestra d’archi – violini I e II, viola, violoncello, contrabbasso
Pianoforte