Beyond the River

A Sinner Redempion

the Sweet Sound Singers

Lo spettacolo accompagna il pubblico all’ascolto di un repertorio ricchissimo dal punto di vista musicale, spiegando genesi e significato dei brani senza rinunciare alla spontaneità e al coinvolgimento degli spettatori.   
 La sponda del fiume come metafora della sfida, ostacolo che chiude il percorso ma anch’esso mezzo di passaggio, via di fuga verso la libertà. Il Mississippi come nuovo Giordano, il corso d’acqua che purifica, salva dalla schiavitù del corpo e redime i peccati attraverso il rito battesimale.
   Gli schiavi, convertiti, facevano proprie le sofferenze patite dal popolo d’Israele asservito al faraone tiranno narrate nella Bibbia. Identificavano i luoghi descritti nel sacro testo con il mondo che conoscevano, la loro schiavitù era quella degli Israeliti condotti da Mosè alla Terra Promessa. Ecco allora l’insistenza di concetti che richiamano alla Libertà, alla Salvezza, la commovente ingenuità della descrizione di un Paradiso che diventa la vera casa a lungo desiderata, il luogo ove tutti, fratelli e sorelle, potranno fra loro ricongiungersi e vivere finalmente nella pace della Redenzione. Non sorprende come tutta l’attenzione sia incentrata verso la figura del Cristo Salvatore; l’afflato religioso degli schiavi si rivolge non a Gesù che nasce e proclama la sua potenza come fonte di luce, ma alla sua morte e resurrezione. La devozione popolare, che consentiva ai più di sfuggire alle crudeltà di una esistenza tormentata, si presenta ancora oggi nella vivace freschezza coinvolgente delle ritmiche e delle caratteristiche sonorità degli spirituals: apparente leggerezza dietro alla quale si celano un’intima malinconia per il presente e un profondo legame con la divinità e la fiduciosa speranza per il futuro oltre la vita terrena.